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Esigenza 2

Le esigenze intime di Dio, che lo fanno essere ciò che lui è, si stampano vibratamente in Gesù.
Dio è Trino: Gesù ama.

Dio opera sempre: Gesù opera sempre.

Dio è eterno: Gesù risorge.

Tutto l’essere e tutta la vita di Gesù sono pregni delle esigenze di Dio. Il suo essere, il suo operare, il suo parlare, sono le esigenze intime di Dio, trasportate e tradotte  nell’umanità di Gesù.

La sua parola, perciò, non è comando dato dall’esterno  (il Vangelo non è una raccolta di norme), ma un trasferimento di Dio nel parlare. Il miracolo è sempre manifestazione dell’intimità di Dio, presente in Gesù. Con il miracolo visibile anche quello, più importante, invisibile (ti sono perdonati i tuoi peccati!)

Si tratta dell’avverarsi in Gesù, e, grazie a lui, in noi, di quel “si fa la tua volontà in terra come in cielo”.

Le parole di Gesù sono sprizzi di divinità. Esse arrivano a noi non come ordini, ma semplicemente e amorevolmente come trasmissione di Dio in noi.

Le beatitudini sono una mera ed efficace descrizione di ciò che Gesù è, e, per grazia sua, ciò che noi siamo. Descrizione non fredda, ma amorevole ed attuante.

Se ancora non siamo addentro alle beatitudini, è richiamo ad entrarci. Le beatitudini non sono poesia, vana seppure sublime. Esse sono il ritrovarsi dell’uomo in se stesso, nelle sue misure primordiali, quelle misure che ci fanno essere appunto beati.

Si tratta delle beatitudini dell’infanzia. L’esigenza di rientrare in quell’atmosfera, che Gesù vive e alla quale Gesù ci invita, essendo essa la grande e beatificante esigenza di Dio.   

GCM 11.02.07