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Angelus Domini

Una pia pratica sta eclissandosi, spesso sostituita dalla recita dei salmi. Si tratta delle recita dell’Angelus Domini. Il quadro di Millet mostra il  contadino, che, al suono della campana del mezzogiorno, smette il lavoro e si concentra nella preghiera. E tutti ricordiamo i versi del Manzoni, dove ricorda il suono invitante della campana che, mattino, mezzogiorno e sera, chiama le “turbe pie” alla preghiera.

A quei tempi si recitava l’Angelus in latino, da ogni bocca. Oggi si pretende di recitarlo in un italiano “adatto a tutti”, un italiano, che ha un vago sapore di inesattezza ereticale. Vediamo il testo latino (accordato al testo originale greco); accanto al testo, la traduzione “reale”, e poi la traduzione elaborata a uso della gente!

Angelus Domini nuntiavit Mariae. L’Angelo del Signore annunziò a Maria. L’Angelo del Signore portò l’annuncio a Maria.

Et concepit de Spiritu Sancto. E concepì da Spirito Santo. E concepì per opera dello Spirito Santo.

Ecce ancilla Domini. Ecco la serva del Signore. Ecco: sono la schiava del Signore.

Fiat mihi secundum verbum tuum. Avvenga a me secondo la tua parola. Sia fatto di me secondo la tua parola.

Et verbum caro factum est. (egheneto, secondo il testo greco). E il Verbo divenne carne. E il Verbo si è fatto carne.

Et habitavit in nobis. E dimorò in noi. E venne ad abitare in mezzo a noi.

Venne ad abitare. Venire: verbo di movimento da luogo a luogo: la Trinità è un luogo? Si fece carne: può darsi, ma sicuramente divenne carne. Eccetera.

Il testo evangelico è tanto semplice, preciso e immediato. Perché storpiarlo e indicare di storpiarlo alle persone, che intendono pregare davvero?

GCM 27.06.10, pubblicato 22.09.10