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Purificazione atea

Perché il nuovo ateismo si è sviluppato in modo particolare nell’Occidente, ossia nel post-cristianesimo? E’ anche frutto e conseguenza del cristianesimo? E’ forse esigenza cristiana di ripensare la fede e, principalmente, la religione? E’ forse una esigenza sbocciata dalla presa di coscienza dell’uomo, aiutato nella sua ricerca dalle scienze e dalle filosofie antropologiche? L’uomo, che oggi conosce (o pretende di conoscere) meglio se stesso, sente che la vecchia religione gli è un abito stretto e sgualcito? Se ancora credente in Dio, sente che la sua fede si trova a disagio nella religione tradizionale?

Perché?

Perché le religioni indicano un freno morale ai furti, agli omicidi, alle prostituzioni, alle orge? Perché fa comodo non accettare freni agli sballi, alla droga?

Il ripensare alla religione, come portatrice di un Dio etico, che spesso è tratteggiato come un Dio vendicativo, può richiedere di rivedere la “faccia” di Dio.

Atei per cercar di capire che Dio è la più indovinata faccia dell’uomo, o atei per distruggere ciò che l’uomo ha costruito su Dio?

Se l’ateismo aiutasse a scoprire le maschere che l’uomo ha affibbiato a Dio, l’ateismo sarebbe in armonia con Gesù, che ha smascherato gli scribi per liberare la faccia di Dio.

Atei per aiutare i credenti a redimere le proprie inconsistenze, i propri errori, le proprie usurpazioni del nome di Dio?

Atei in aiuto della fede? A noi basta Gesù per la nostra fede. Però anche l’ateismo ci può aiutare a liberarci di ciò che non è Cristo, come faceva Paolo contro la vecchia legge.

GCM, 02.11.10, pubblicato 01.12.10