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Perenne cammino

Dio ha creato il mondo, donando al mondo e all’uomo la piena autonomia.

Si è interessato sia del mondo, sia, in particolare, dell’uomo.

La realtà creata non è perfetta, ma solo perfettibile. Tutto è in progresso, in espansione, ossia parte dall’imperfezione e tende alla totale perfezione, che fa parte della futura manifestazione totale, che si rivelerà in Cristo.

S. Paolo dice che tutta la creazione tende alla parusìa. La chiesa è in bilico tra il “già” e il “non-ancora”. La “tensione verso”, è inequivocabile segno dell’incompletezza, cioè della non-perfezione. Un aiuto ci viene dalle scienze, in paricolare dall’astrofisica. All’interno del progredire, si attua la profezia, attraverso la quale Dio indica all’uomo l’itinerario del suo perfezionamento. Perfezionamento individuale e sociale.

Per raccogliere la profezia che conduce alla salvezza, è creato un contenitore di tutte le profezie, quel contenitore voluto da Gesù (“andate e predicate!”) che è la sua chiesa.

La chiesa non è un luogo di perfetti, ma una consorteria di profeti, in aiuto al perfezionamento (salvezza) del mondo. La santità, che noi chiesa viviamo, non è grandezza umana, ma semplicemente presenza di quello Spirito, che “ci rivelerà ogni cosa”.

Una frase poco riuscita è “stato di perfezione”: essa non può indicare uno “stato” ma meramente un cammino.

Questa situazione personale e cosmica, indica all’uomo la sua grande e gioiosa responsabilità, di guidare se stesso e la sua chiesa verso “il Regno” perfetto.

GCM 23.10.10, pubblicato 03.12.10