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Deserto

L'uomo e la donna sono costruiti per dialogare. Si amino o litighino, sono in contatto tra di loro.

Nasciamo e subito abbisogniamo del dialogo con la nostra madre, pena il deperimento e la morte.

L'uomo che si chiude in sé e che evita il rapporto con gli altri, si condanna alla sterilità e, poco o molto, alla pazzia.
     Tutto lo spessore della persona necessita di relazione e di dialogo.

Il corpo è in relazione con l'aria e con il cibo.

La sensazione umana attende stimoli esterni per attivarsi e per crescere.

L'intelletto si sviluppa nell'incontro con la natura e con i simili.

Il sesso reclama l'altro sesso.

Eppure molti credono che l'attività più elevata della persona non necessiti di dialogo. Infatti troppo frequentemente si propugnano tipi di spiritualità che si serrano a riccio nell'intimismo. Quasi l'uomo pago di sé. Come Narciso.

Dio è l'altro per il dialogo dello spirito umano, quando questo deve mettersi in relazione con un partner adeguato.

Tra di noi vanno moltiplicandosi le ricerche di alcune religioni orientali, paghe di cercare un Sé senza contorni, frutto di ipotetiche teorizzazioni dell'Ignoto.
     Io non parlo con l'Ignoto, non posso dialogare con l'Ignoto; e se dialogo con ciò che non conosco, in realtà dialogo con lo sdoppiamento di me o con la mia fantasia.

Le spiritualità prive di un Tu reale, con il quale "parlare" sono semplici illusioni che ricadono su se stesse, scambiando le proprie sensazioni indefinite concettualmente con un "altro" inesistente.

GCM, 08.04.02