HOME

Home > Societa' MONDO > Articoli 2013 > Semplici ed eroi

Semplici ed eroi

Sii piccolo e sarai sempre felice.

I piccoli sono felici, perché si accontentano di un nonnulla, di cose minuscole.

Chi ha l’anima pura, scrostata dalle pretese di grandezze e di eroismi più o meno eclatanti, vede un filo d’erba o una formica, e se ne invaghisce, e diventa come Francesco d’Assisi. Questi si rallegra non per le grandi gesta delle Crociate e per le  conquiste della teologia, ma per il sole, per la luna, per l’acqua...

Il piccolo guarda la propria mano ed esce in canto di lode  e di gioia per la perfezione delle dita, per la funzione del pugno, e ne gode. Di ogni cosa sa godere, perché ogni cosa - anche la più minuta - per lui è “grande”. E l’incontrarsi con la grandezza offerta dal Padre a lui, lo rende meravigliato e felice.

Quando si è piccoli, la felicità è assicurata. Noi viviamo dentro una società disperata e depressa. La pubblicità diretta o indiretta, presentandoci delle cose grandi, ha prodotto una società scontenta, tanto scontenta da generare il suicidio facile. E sul suicidio facile si butta il fariseismo della commiserazione!
Prima la pretesa della grandezza, di cui sono pieni i giornali, e poi le lacrime recitate, di cui sono altrettanto zeppi i giornali.

Fenomeno questo stigmatizzato chiaramente da Gesù: “I vostri padri hanno ammazzato i profeti, e voi li onorate con monumenti e così completate i misfatti dei padri” In termini moderni, si potrebbe dire: “Voi avete mandato i vostri giovani al macello della guerra, e poi erigete solennemente i monumenti ai caduti!”.

I semplici non hanno bisogno di eroi, ma dell’amore di quell’antieroe che è Gesù, che è venuto non per farsi servire, ma per dare la vita e servire.

GCM 30.07.12