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Musulmani cristiani

Gesù non ha fondato una nuova religione, ma ha dato nuova prospettiva e nuova linfa alla religione degli uomini.

Per i primi credenti in Gesù, la loro fede non era una svolta contro la religione, ma offriva un nuovo modo di vivere la religione nella quale si trovavano, ebraica o pagana che fosse.

Gesù non impose neppure una nuova morale, ma impersonò in sé l’etica del suo popolo, come i pagani credenti in Gesù, vissero l’etica che i loro pensatori avevano riconosciuto come valida e naturale.

Gesù si è inserito come valore ultimo e quasi aggiunto alla religione e all’etica già osservate. Valore aggiunto, più profondo e, quindi, normativo, per come vivere l’etica vigente, e come impostare la prospettiva della religioni vigenti, affinché giungessero a completezza. “Non sono venuto per distruggere, ma per completare”.

Quest’esperienza della Chiesa primitiva tendeva a indicare agli Ebrei e ai pagani il loro punto d’arrivo, perché non rimanessero incerti nella loro incompletezza.

L’esperienza della Chiesa primitiva è utile, da ricordare anche nei presenti rapporti con i musulmani. Che rimangano musulmani accogliendo pienamente Gesù. Come accadde con gli Ebrei e come sta accadendo con noi, pagani. Gesù assume i valori, non li cancella.  In questi giorni, nei nostri paesi, si attua il culto dei morti, eredità antichissima dei pagani, illuminata dalla fede in Gesù.

L’Islam ha accolto Gesù solo in parte. Non lo rifiuta. Se lo accogliessero in tutto il suo spessore, come è riconosciuto dalla storia e dalla fede, avremmo dei musulmani cristiani, e la loro fede sarebbe completa.

GCM 04.11.12