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Informazione e/o saggezza

Una delle conseguenze della maggior facilità di comunicare a distanza, si concreta in una diminuzione del comunicare diretto da persona a persona, o all’interno di gruppi primari e piccoli gruppi.

Si associa a questa conseguenza, l’effetto prodotto dal prevalere della notizia e dell’informazione, sulla riflessione e sulla meditazione. Perfino la meditazione è presentata come informazione piuttosto che come rivelazione della propria interiorità.

La meditazione tra i religiosi è spesso ristretta alla lettura di un testo, piuttosto che alla scoperta della nostra adesione alla verità, personale e comunitaria.

A questo impoverimento umano hanno contribuito il razionalismo e il conseguente enciclopedismo, per il quale è più importante l’informazione, che non la ricerca della verità, di tutta la verità.

Si sa che per il razionalismo e per i fondatori dell’Enciclopedia, le “ragioni del cuore” e le “scoperte della Rivelazione” erano argomenti indegni e inadatti alla razionalità.

La conseguenza dell’onore attribuito alla mera informazione dentro tutti i mezzi di comunicazione (media) rende superficiale il contatto umano. Perciò il più informato è lodato a preferenza del più saggio. La stessa scuola privilegia l’informazione a discapito della saggezza. Che dire dei pluridiplomati, che non sanno che cos’è la vita, e spesso si associano ai delinquenti?

L’informazione a scapito della verità e dell’interiorità, non raramente ha contaminato la teologia, quando si è dimenticata di essere preghiera e mistica.

GCM 13.08.12