HOME

Home > ITINERARIO e PSICOLOGIA > Articoli 2019-01 > Vuoi guarire?

Vuoi guarire?

Presso la piscina delle pecore, a Gerusalemme, Gesù si accosta a un uomo paralizzato da trentotto anni. Si trova quell’uomo in quell’occasione davanti a Gesù.
Gesù gli rivolge una domanda, che alla nostra superficialità appare ovvia, inutile: “Vuoi guarire?”. A noi sembra fiato sprecato. Ma non è così.

Per alcuni studi psicologici la malattia può essere occasione di “guadagno” sociale e psichico. L’esser dispensato dal lavorare, dal procurarsi il cibo, da accudire alla casa, da fare il bagno personale; e inoltre il godersi l’ozio, l’attenzione degli altri, la voglia di comandare ai familiari, agli amici, agli infermieri.
Gesù chiede al paralizzato se è disposto a “cambiare vita” quella vita che si protraeva da ben trentotto anni.

A una persona che da tempo dice di soffrire, la domanda non è oziosa. Ci si può abituare anche al… cattivo tempo.
Il paralitico affida la sua guarigione ad altri: “Non ho nessuno!”. Gesù invece chiede la risposta personale del paralitico.
Sulla volontà del paralitico di guarire Gesù inetta la propria onnipotenza di Dio guaritore.

Vuoi guarire? Vuoi davvero cambiare la tua situazione?
È una domanda, quella di Gesù, che si rivolge anche alla nostra situazione quotidiana, fisica e psichica. È una domanda, soprattutto rivolta a noi peccatori, capace di stanare le motivazioni che ci consigliano di peccare. La domanda è:: Che cosa difendi di te attraverso il peccato? Quale giovamento ne ricavi?

21.09.19