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Preghiera del desiderio

Sentiamo l’intimo bisogno che la nostra preghiera ci renda felici dell’incontro con il Padre. La preghiera è un bel modo di vivere l’intimità familiare con nostro Padre. Immergerci in Lui, nella sua bontà, nella sua misericordia, nelle sue braccia. Questa nostra posizione avviene perché la nostra povera preghiera è assunta da Gesù. E quel “per Christum Dominum nostrum”: che non è, come ci verrebbe da pensare, un richiedere qualche cosa per lui, a suo favore, ma per pregare attraverso lui, Gesù nostro fratello e nostro Signore.

Talvolta la nostra preghiera si concretizza nel semplice nostro desiderio di pregare, e, specie, nel desiderio di vedere finalmente il Padre.

“Mostraci il Padre, e ci basta!”: disse Filippo a Gesù. Era già preghiera, ed è il nostro desiderio dell’incontro definitivo con il Padre, quando il pregare il Padre si unisce mirabilmente al vivere il Padre.

Desiderio come preghiera, il desiderio preghiera. “Padre, vengo da te” disse il nostro Gesù.

Talvolta il desiderio invade il nostro pregare, e ne usciamo consolati. Il Padre non pretende una “grande” preghiera, perché ama la nostra preghiera, quella preghiera dei piccoli, che non sanno che cosa chiedere, come ci suggerisce Paolo. Eppure questo nostro “non sapere” non è disprezzato dal Padre, il quale fa penetrare lo Spirito in noi, il quale prega con parole che non conosciamo, perché sfuggono il nostro povero livello di creature, ma sono parole di vera e sublime preghiera, alla emissione della quale restiamo silenziosi… nella preghiera silenziosa del desiderio e dell’attesa.

22.12.18