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Mondo piccolo: la cultura

E’ piccolo anche il mondo dell’”intellighenzia”. Forse ancora più piccolo del mondo paesano. E’ un mondo piccolo paludato di onorabilità, e nascosto dietro i paroloni, costruiti dalla scienza ufficiale, dalla teologia, dal clero, dalle università.

Questo mondo piccolo ufficiale non sopportava Gesù, che non apparteneva alla mentalità degli scribi e dei farisei.  Non lo sopportavano, e non si accontentavano della critica contro quel montanaro di Galilea,  da qualcuno perfino chiamato “rabbi” (maestro!), ma si radunavano per cercare di ucciderlo.

Proprio come i paesani di Nazareth.

E’ vero, riconosciamolo, che quel Gesù di Nazareth, sparava chiaramente la propria dottrina anche in faccia all’intellighenzia ufficiale. Sembrava davvero essere un provocatore.

Però lui preferiva parlare sulle rive del lago, nel pieno delle campagne, nelle case di amici. Solo poche volte era andato  nella spianata del tempio, dove di solito parlavano i maestri ufficiali. Le insinuazioni contro di lui erano molteplici. Ma la più nutrita lo diceva oppositore della legge ebraica e delle tradizioni dei vecchi.

Il livore s’accendeva, quando si accorgevano che molta gente ascoltava Gesù. Perciò lo tacciavano di arruffapopolo, tanto che, dicevano, si rischiava che i Romani venissero per punire l’intera nazione… come se i Romani non fossero già in casa. Quel giovane Galileo li riempiva di livore, e il livore si alleava alla cattiveria, per la paura di perdere il dominio sulla folla.

GCM 13.08.14