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Amare Gesù

La chiesa apostolica, i nostri progenitori, non avrebbe riferito con così puntuale verismo la sconfitta e la morte di Gesù, se non fosse stata sicura della sua risurrezione. E non sarebbe stata così certa della propria risurrezione, dopo le persecuzioni, se non fosse stata sicura della risurrezione di Gesù, partecipata a tutto il corpo di Gesù.

Gesù è la sicurezza della nostra fede  e sicurezza nostra.

Sebbene non riusciamo a innamorarci di Gesù, possiamo almeno fidarci di lui. Meglio, se non siamo innamorati, tanto da sentircelo accanto in ogni nostra azione e in ogni situazione da desti o dormendo, da sani o da ammalati, nel lavoro nel divertimento nel riposo.

E’ vero che ancora non siamo innamorati di Gesù, sebbene l’apostolo scriva: “ amate Cristo pur senza averlo veduto”.
Forse non riusciamo ad amare Gesù, perché ancora non amiamo almeno coloro che ci stanno appresso: familiari, colleghi, confratelli, soci.

Il cuore deve essere disponibile a ogni amore, se vuole esser disponibile all’amore di Gesù.

L’amore è diverso, secondo la diversa vicinanza delle persone che incontriamo. Altro è amare la moglie, altro è amare il pizzicagnolo, che incontriamo per cinque minuti ogni quindici giorni. Eppure non raramente è più facile aprirci all’amore per il pizzicagnolo che non per la moglie.

Fidarci di Gesù e amarlo è la tensione della nostra vita. Già questa tensione è un influsso dello Spirito Santo. Lo Spirito, che prega in noi, ci assicura che anche per noi è possibile lanciarci nell’amore di Gesù.

GCM 01.09.08