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L’amore annuncia

Un esame di coscienza mi è suggerito dal titolo di un libro. Quando cerco di trasmettere il Vangelo, penso ad affermare una verità o a donare una verità.

Non è in gioco la verità del Vangelo, né quel poco di verità evangelica, che mi è riuscito di intuire fino al presente.
Piuttosto mi chiedo con quale atteggiamento io comunico.

L’affermazione è protesa a imporre. Il dono è interessato a offrire. Offrire idee, intuizioni, esperienza. L’offerta è libera, quasi non bada all’esattezza di quanto si afferma, ma alle condizioni della persona cui è rivolto il mio messaggio.

Offrire Gesù, per far sorridere.

Dal modo con cui comunico, posso arguire la temperie della mia capacità di amare.

Essere io illuminato per illuminare. Essere io preso dall’amore per sollecitare amore.

Forse il mio cercare l’esattezza del concetto può nascondere una mia devianza dall’amore. La verità salva, perché Gesù ci ama; perché il Padre, donandomi il suo Spirito, mi ama.

Paolo: se avessi tutta la scienza, se conoscessi la profezia, ma non avessi la carità, a nulla mi giova. E non giovando a me, non può giovare a chi mi ascolta. La verità si comunica per osmosi, se la verità è Dio. Per le piccole verità, è sufficiente una cattedra; per la grande verità è necessario l’amore.

Perciò prima di trasmettere il Vangelo, è urgente purificare cuore e labbra, attraverso il fuoco dell’amore.

Dio ha tanto amato da donare suo Figlio, la sua Parola eterna, il suo Verbo.

GCM 15.05.08