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Sviluppo nello spazio

Il Cristianesimo è la vita di fede dei credenti, uniti nello Spirito Santo e nella comunità.

Il Cristianesimo non è mai concluso nel tempo. Si concluderà oltre il tempo quando Cristo consegnerà tutto  al Padre.
Svolgendosi nel tempo, il Cristianesimo è sempre in transizione e in crescita. Il seme evangelico deve ancora svilupparsi e manifestarsi, crescendo sempre, come sono chiari segnali i Concili ecumenici. La potenzialità del Vangelo produce continuamente nuovi frutti: nella santità dei santi, nella verità dei teologi e dei maestri, nell’affermarsi della sacramentalità.

Lo sviluppo indefinito del Cristianesimo, si concluderà nell’infinito. Intanto vive nel tempo ed è stimolato dagli avvenimenti (opere e ricerche) del tempo.

E’ accetta la categoria del progressivo “perfezionamento” nel tempo. Tuttavia la realtà creata è misurata anche con il progressivo svilupparsi nello spazio. C’è un progresso del Cristianesimo, e con esso di Cristo reale contenuto nel Cristianesimo, anche nello spazio? Nello spazio terrestre?

Ci sono due prospettive.

La prospettiva della missione tra i non cristiani, che intende generare nuovi adepti alla Chiesa di Cristo.

L’altra prospettiva, che cerca il proprio ambito tra i teologi, indica un allargamento tramite la iero-diversità. Essa vede nelle molte religioni una presenza operante di salvezza. Le religioni sarebbero, per loro natura, una autentica manifestazione della “cristicità” fondamentale, insita nella creazione.

In questa prospettiva la “cristicità” (vedi de Chardin) sarebbe realizzata da Gesù soltanto sotto un aspetto. L’epilogo del Vangelo di Marco sembra non essere d’accordo.

GCM 09.03.07