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Chiesa e potere

   Chiesa e potere sono due ordini ben distinti. “A Cesare ciò che è di Cesare, a Dio ciò che è di Dio”. “I grandi della terra fanno in un certo modo, ma non così voi”.

   Nella storia ogniqualvolta il cristianesimo si è alleato al potere o è diventato un potere, si è allontanato da Gesù. Costantino ha aperto la strada a che il cristianesimo diventasse, dopo di lui, un potere, ossia religione di stato.  Le crociate con gli eretici (anche gli islamici erano spesso considerati soltanto eretici). L’apparato principesco dello Stato della Chiesa, che ha lasciato i suoi strascichi nella sovranità dei Papi. L’ortodossia russa (lo zar!) e l’anglicanesimo inglese (la regina!).

   Anche nell’azione minuta. “Questo campanile fu eretto con i consigli dei ricchi, e con il denaro e il lavoro dei poveri”. Perfino nel mio piccolo ho costatato che le opere cominciate con l’appoggio dei ricchi sono tramontate, poiché il ricco appoggia le iniziative mirando al proprio tornaconto. Invece l’accordo con i poveri ha promosso opere, che ancora rimangono.

   L’alleanza con il potere e con la ricchezza, pone la Chiesa e le opere della Chiesa, su un piano che non le è adatto. L’unica alleanza valida con il ricco, avviene quando il ricco si fa sinceramente povero, il potente accetta di essere debole senza presumere di essere più forte degli altri. “Le nostre mani ci hanno costruito: poi sono passato di là e non c’erano più”.

   Dio è la forza del povero, perciò il povero continua a vivere e a operare. Il povero ha la forza di condividere, perché lui sa che cos’è la povertà. E questa forza gli viene da suo Padre, Dio.

   GCM 04.09.07