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Vedere Dio

Nessuno ha mai visto Dio. Su Dio e sugli dei ci sono riflessioni filosofiche e fantasie mitologiche. Però nessuno ha mai visto Dio. Nessuna religione, per quanto alta come l’Islam o il Mazdeismo o l’Induismo recente, ha mai visto Dio. Infatti nessun fondatore ha mai visto Dio.

Gesù ce l’ha svelato. Gesù che semplicemente afferma: “Chi ha visto me, ha visto il Padre”. Dio reso visibile. Il cristiano ha ricevuto la grazia di essere trasportato all’apice di ogni possibilità umana, e, quindi, di ogni ricerca filosofica e religiosa su Dio.

Cristiani che abbandonano la fede cristiana per aderire ad altri sistemi religiosi o filosofici, sono autolesionisti che amputano la regione più alta del proprio organismo.

Chi vede Gesù, vede il Padre. S. Ireneo si esprime così: “Il Padre è la realtà invisibile di Gesù; Gesù è la realtà visibile del Padre”. Nella realtà visibile di Gesù è realizzato il mistero. Mistero che si vede. Mistero nascosto da secoli in Dio, come si esprime la Scrittura.

La visione di Dio è la conseguenza diretta della fede in Gesù. Non più un idolo che ricorda, ma una persona che introduce.

Dio è il beato. Vedere Dio è beatitudine. Già in terra. Sì, in terra come in cielo. La beatitudine delle distese silenziose, dove si prega.

“Gesù si alzò di buon mattino e si recò in luogo appartato per pregare.”

Gesù saliva il monte per pregare.

Solitudine e preghiera per vedere Dio. Perfino per guardare la proiezione di un film sono necessari oscurità e silenzio.

Il Padre è visto nella solitudine della contemplazione. Non della nostra contemplazione, ma della contemplazione attuata in Gesù: nel suo nome.                                                            

GCM 12.01.11, pubblicato 06.03.11