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Terra, casa di Dio

La terra è di Dio, non colonia ma abitazione. Non un luogo dove Dio spedisce i suoi vassalli o i suoi pievani, ma dove ha fissato la sua dimora.

Ha creato la terra e non come landa orrida, ma perché fosse abitata: così ci insegna la scrittura.

Per esplicitare la propria abitazione in terra (in noi, dice il capitolo primo del Vangelo di Giovanni) ecco l’incarnazione, ossia l’ominizzazione di Dio, nel Verbo Incarnato, in Gesù.

Gesù non viene da lontano, perché un lontano non esiste in Dio. Dio è, e basta. Gesù è lo svelamento di Dio in terra. E’ l’uomo terrestre, che è generato dalla terra, mentre lo Spirito Santo lo attiva nella vergine Maria.

Gesù è il tesoro scoperto in terra, dove si mostra il regno dei cieli. E il fatto che nell’uomo Gesù scopriamo il Verbo, indica quanta potenza e misericordia di Dio la terra racchiuda.

Terra casa di Dio. Il tempio di Gerusalemme è un simbolo tattile della presenza di Dio nella sua terra e nel suo popolo. La terra è pregna della gloria di Dio, perché lo accoglie. La terra sprigiona la luce della gloria di Dio, che le è stata trasmessa. Perciò offendere la terra non è solo detrimento dell’uomo, ma reale offesa a Dio.

Gli artisti che illustrano le bellezze e le armonie della realtà terrestre sono in contatto con il Dio presente. Essi deviano dal ritmo dell’universo, quando si servono dell’arte per le proprie ambizioni. Noi vivendo in terra, viviamo nella casa di Dio.

GCM 18.01.11, pubblicato 24.03.11