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Terra di Dio

Tutti sono del parere che Gesù ebbe la missione di prepararci al dopo, al regno dei cieli futuro. Invece nostro Padre, attrraverso Gesù, vuole che questa terra, questo tempo, questa storia, siano pacifici e armoniosi.

Gesù è presente non per toglierci dalla terra, ma per rendere vivibile la terra, piena di figli di Dio, come è vivibile il cielo di Dio.

Per questo mondo ha avuto la missione Gesù, non direttamente per l’altro. La pace e l’amore di questo mondo avranno come conseguenza e continuazione la beatitudine infinita. Le beatitudini enunciate da Gesù sono indicazioni perché oggi si compia, tra noi, il regno dei cieli.

Per radicarci alla terra ha operato Gesù, per renderci il tempo pacato e felice. Quella felicità che si espanderà definitiva in cielo.

Alcuni, e forse anche molti fra i cristiani, vivono alienati dalla terra, convinti che la loro patria è fuori del presente. Però non ricordano che “la terra è di Dio”, non come possesso coloniale del Padre, ma come luogo del suo stabile amore.

Se è vero che la sua “delizia è stare con i figli dell’uomo”, come dice il libro riguardo alla sapienza, perché non partecipare alla delizia di Dio, spargendo delizia tra gli uomini, dopo aver accettato e gustato la delizia di Dio in noi?

Amare la terra, perché luogo di Dio e suo giardino, evitando di rendere la terra una gabbia asfittica, o il luogo di conquiste sanguinose. Amare la terra di Dio, rendendola splendente non solo di sole, ma del nostro sorriso, fiorito in noi dalla serenità che nasce dal saperci e dal sentirci fasciati d’amore assoluto.

GCM 18.01.11, Pubblicato 02.04.11