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Creare

La creatività è quel dono che il Padre ha largito a ogni uomo, affinché gli uomini gli rassomigliassero già nella loro costituzione più primitiva e spontanea.
     I bambini, non ancora imbavagliati dalle esigenze sociali degli adulti, sono l'esempio più intenso e più libero della creatività.
     Gesù ci indica di avvicinarci al regno dei cieli come bambini, quindi liberando e sviluppando la creatività.
     Di questo sviluppo della creatività hanno continua esperienza i mistici, tanto che sul finire della loro vita si elevano fino al "Cantico delle Creature".

Francesco fu un ricchissimo creativo. Creò perfino un nuovo modo di essere felici e poveri dentro un nuovo ordine, l'ordine dei miserabili, dei minori.
     Le persone per bene e prudenti cercarono di legare la creatività di Francesco imponendogli di praticare una regola monastica collaudata. Ma questa non era frutto della sua creatività ed egli si rifiutò. Per essere sciolto e libero nel suo modo personale di amare, lasciò il comando dell'ordine ad altri. Francesco era un grande amante e un artista, dal carattere portato né a comandare né a obbedire. Egli viaggiò e predicò. Alla fine si piegò alla sottomissione, ma ne andò di mezzo la sua salute.

Di lui i francescani non sempre hanno appreso la libertà della creatività. Anzi la maggior sofferenza che ghermisce le convivenze francescane, è causata dal regime di incasellamento dei frati.
L'individuo più creativo è, e più soffre. Essere frati creativi è sempre un tormento. Doppio tormento: per lo stimolo a creare e per l'opposizione della costrizione.
     Quanti doni di Dio sprecati e derisi, a causa di un concetto militare di convivenza!
     Eppure come sarebbe feconda una convivenza di francescani, non legati ai vincoli di parrocchie, se ciascuno esprimesse il proprio carisma, e il coordinatore avesse l'intelligenza prima di tutto e la fede poi nel valorizzare (non nel sopprimere, come accade) i carismi, armonizzandoli in un quadro vario e vivo.
     È un sogno? Se questo si attuasse, la redditività spirituale del complesso si centuplicherebbe, e anche questo contribuirebbe a fare di una normale convivenza, una ridente comunità. La letizia!

GCM,  16.05.03