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Verticismo

Il verticismo sociale è adatto al cristiano? Gesù, parlando anche agli apostoli, aveva pur detto che gli uomini sono tutti fratelli, poiché uno solo è il padre, quello celeste. Perciò riponeva tutti gli uomini sulla stesso piano. Paolo insiste: funzioni diverse tra i credenti, ma tutti membri dello stesso corpo.
     Il verticismo gerarchico, è una forma camuffata di assolutismo. Lo stesso giudizio severo contro ogni regime assolutistico, può essere tranquillamente applicato al regime verticistico, con forma più o meno piramidale.
     Il verticismo potrebbe ridursi a una tirannia larvata, anche se esercitato in nome (quanto autentico e lecito?) di Dio.
     Comunque dove si esercita un'autorità verticistica, ivi non ritroviamo più il tutti fratelli, ma il superiore e i sudditi. Mille benedizioni di acqua santa aspersa e mille decreti emanati in nome di Dio o della Santissima Trinità, non cancellano il dislivello e la perversione.

Se poi il "superiore" è un ammalato di invidia e di complessi di inferiorità, si entra in atmosfera di persecuzione e di repressione.
     Può reggere un francescanesimo, affetto da verticismo? Può, criticamente e umanamente, avere la benedizione di Dio e degli uomini chi si gloria con un "il superiore sono io"?
     Francesco aveva posto un piano al di sotto degli altri frati i coordinatori responsabili dell'andamento della "fraternità" (notiamo "fraternità", dove tutti sono uguali). Il coordinatore locale era un semplice "guardiano" della casa.
     Più sotto di lui erano i coordinatori regionali, definiti "servi", cioè "ministri".
     Per Francesco si trattava di una scala in calare. Infatti già i frati erano gli ultimi (minores) nel popolo. I guardiani erano a servizio di questi ultimi e minori. I "ministri" al servizio dei minori e di tutti i frati.
     Perché Francesco preferiva chiamare i suoi "fratelli" e non "figli"?

GCM, 10.05.03