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Comunità vuote

Gesù si materializza là dove si sviluppa e ferve un ricordo di lui.
Molti gruppi si formano "in nome di Gesù", ossia per attuare la sua presenza.

La Messa è il culmine di questo radunarsi nel nome di Gesù, e in essa Gesù si presenta addirittura in modo sacramentale, tangibile.
Ma anche altri gruppi, almeno "legalmente" si radunano per Gesù.
Ricordo le associazioni quali i neo-catecumenali, o i focolarini. Ricordo i gruppi meno istituzionalizzati, quali i gruppi di preghiera di P. Pio, o i raduni di spiritualità per le letture bibliche. Ricordo le comunità religiose, che, seppure pesantemente istituzionalizzate, possono ancora ritornare alla dinamica propria della scelta di fede.
     Però questi gruppi patiscono talvolta di una lacerante tentazione: essere radunati nominalmente nel nome di Gesù, e praticamente scansare Gesù, non nominarlo, non porre il Vangelo al centro del loro pensiero, sentimento, azione.
     S. Francesco aveva pur detto che l'ordine dei piccoli (minori) era costituito solamente per vivere il Vangelo.

Gesù è assente. Gruppi di lettura biblica dove si prende spunto dal Vangelo per parlare male di tutti e non bene di Gesù. Gruppi di spiritualità, nei quali è più importante la coesione del gruppo o l'osservanza di alcune virtù, che non l'adesione a Cristo.
     Comunità radunate per forza di leggi canoniche, nella quali si parla di Gesù nei tempi stabiliti dalle norme, e fuori di questi si fa pettegolezzo, si perseguitano gli innocenti, si mormora. Chissà perché dove la base del convivere è la legge o, peggio ancora, l'abitudine o la necessità per sopravvivere, Gesù è dimenticato, e il convivere consiste in un restare giustapposti, forse guardandosi in cagnesco!? 

GCM 04.05.03