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Il tempo è gravido


    Troviamo nella Bibbia: ”Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio”. Pienezza dell’eone, compimento della fase. Attesa di salvezza.
    Di solito noi vediamo questa pienezza del tempo, scrutando la storia del popolo ebraico. Il bisogno di purificazione che il Battista esprimeva chiaramente.
    Si vuol vedere nel Battista e anche in Gesù uno sviluppo della posizione degli esseni, gruppo ascetico desideroso di purificazione e di salvezza.
    Forse lo sguardo deve uscire anche dal recinto ebraico, per considerare altre forme di ricerca di purificazione e di salvezza.
    Spesso le sibille incitavano alla purificazione e al cambiamento di vita.
    Presso gli ebrei vivevano dei “giusti che attendevano la salvezza”.
    Quando venne Gesù, molti di questi giusti aderirono alla novità di Gesù: l’attesa era intensa.
    Però un’attesa di salvezza analoga era nutrita anche tra i pagani. Altrimenti non si spiega il loro abbracciare la bellezza di Gesù in numero cospicuo.
    Il mondo è da sempre mancante e desideroso del Dio che si manifesti. E se non si attua la profezia, supplisce il ricorso a persone, che la gente stima particolarmente dotata, sciamani stregoni auguri pizie e sibille. Insomma la ricerca che risponde al bisogno di svelare l’arcano o gli arcani dell’universo. Arcani abitati da forze divine o demoniache.
    La profezia non è mai mancata, si manifestasse nella rivelazione primitiva, nei detti di eremiti saggi, negli sforzi della filosofia o dei sapienziali. Tutto è in tensione per “vedere al di là”.
    La stessa scienza diventa una specie di profezia che si traduce in scoperta. - I tempi sono sempre pieni, e Gesù è sempre presente. 
    12.07.14