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Pensieri su una mostra

03.07.12

Durante questo periodo pasquale (2012) nel chiostro di San Lorenzo, è esposta una mostra di opere, che rammentano la Croce e la Risurrezione: il mistero pasquale.

La Croce è espressa in numerose variazioni. La Risurrezione appena accennata.

È questa una spia della sensibilità diffusa, che si esprime pure nelle miriadi di crocifissi, dentro e fuori le chiese, e in pochi esemplari di Risurrezione.

La Risurrezione è difficile da effigiare, oppure è ostica di essere accettata? Forse neppure gli artigiani del colore e delle forme, non sanno che guardando la croce dal piano della Risurrezione, si riesce a capire la croce, nostra e quella di Gesù.

Le espressioni artistiche dei soggetti cristiani, possono articolarsi sotto tre aspetti: il soggetto, l’interpretazione del soggetto, il vissuto nel soggetto.

Qualche espressione fa esaltare i tre aspetti. Altre, la maggioranza, prediligono degli aspetti, sottacendo o trascurando gli altri. Certamente chi predilige il vissuto esprime più adeguatamente il senso cristiano.

Gli altri aspetti sono propedeutici all’essenza. Perfino chi si crede ateo può riprodurre un soggetto di fede, senza apertamente entrarvi. Questi proietta la propria esperienza nel soggetto, senza coscientemente scoprirvi l’esperienza di Dio.

Lo spettatore, che ha esperienza di fede, sa intuire, oltre le tecniche e le forme, la presenza del divino, spesso addirittura in contrasto con l’intenzione dell’artista. Questa realtà è quel di più, che la fenomenologia attribuisce all’osservatore, mettendo nell’occhio e nel cuore dello spettatore, la capacità di forgiare il fenomeno stesso. Anche in ciò si rintraccia la difficoltà del critico d’arte.

GCM 09.04.12