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Oggi si fa così

Ecco una fonte di gioia: la persecuzione. Quella eclatante e becera di Nerone o di Stalin. Quella raffinata, a punta di spillo dell’ironia. Quella supponente della critica dell’intellighentia o dei salotti.

Vi perseguitano? Così sono stati trattati tutti i profeti. Godete ed esultate oggi, sapendo che la vostra ricompensa è già assicurata per domani, “in cielo”.

Chi crede a Gesù e gli resta fedele, non avrà vita facile. Però ha una vita felice, nella speranza e nella persecuzione.

Quando siamo criticati, perché manteniamo il Vangelo, nel cuore, nel pensiero, nelle opere, e siamo criticati e condannati per “essere all’antica”, fedeli alla “vecchia etica” e non “aggiornati”, allora c’è da gioire davvero.

Sì: al sentirci criticati, reagiamo per l’umiliazione. Ma poi ci confrontiamo con il Vangelo e sentiamo di esser in linea con esso, allora nasce in noi quella gioia sottile, già provata dagli apostoli, quando uscivano dal sinedrio condannati, derisi, castigati. Così riferiscono gli “Atti degli Apostoli”.

La critica più benpensante e più perfida la subiamo perché “oggi si fa così, e tu sei ancora legato al vecchio!”. Il criterio anticristiano dell’”oggi si fa così”, cioè il sentimento dell’essere in compagnia del gruppo e della moda etica, imbroglia molti cristiani, che non hanno il coraggio di essere se stessi in armonia con il Vangelo.

Le persone “aggiornate” non sanno quanta gioia provocano nei credenti autentici, quando – nei circoli, nelle piazze, nei conversari familiari – canzonano i fedeli, forse i pochi rimasti fedeli, perché credono a Gesù, al Vangelo, essendo convinti di essere chiesa: chiesa ancora confessante.

GCM 30.06.12