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Prospettive miopi

19.07.12

Ascolto la radio per sapere come va questo mondo, nel quale Gesù si è incarnato. Sotto a ogni evento giace la sua presenza, perché egli, uomo definitivo e completato dalla risurrezione, non può più staccarsi dall’umanità.

Due notizie colpiscono: la morte repentina di un calciatore sul campo di gioco, e l’elezione del relitto della nave Titanic, a tesoro dell’umanità.

l calciatore deceduto: calci e gloriosa triste memoria universale!

La madre di famiglia numerosa, vissuta con una dedizione continua, capace di affrontare difficoltà di vita ben superiori all’impegno di calciare, muore nascosta. I giornali non se ne curano, per lei nessuna gloria commemorativa, se si eccettua forse l’omelia del parroco durante le esequie in chiesa.

L’ingiustizia umana è palese. Nessuno riscatterà la memoria di quella donna, se non forse l’epigrafe sulla sua tomba, sempre che i figli non siano ricchi.

Ma... la nostra fede lo sa: c’è chi non ha bisogno di giornali o di televisioni per far giustizia. E giustizia per sempre. Il nostro Padre, che scruta i cuori e vede nel nascosto.

E poi la celebrazione di un relitto. La grandezza dell’umanità, scovata tra i rottami di una nave, spezzata a causa della stoltezza dei marinai. L’UNESCO si commuove e si muove, e trova in fondo all’Oceano Atlantico dei resti di cui l’umanità deve gloriarsi (L’UNESCO è spesata dall’ONU, e l’ONU è sorretto anche dalle nostre ormai troppo generose tasse.

Il più grande tesoro dell’umanità è snobbato dagli uomini. Una volta lo hanno crocifisso, oggi, con la stessa pervicacia, lo vogliono cancellare. Il più grande tesoro dell’umanità, restituito a noi non come relitto arrugginito, ma come eterna primavera vivente, è dimenticato. Questa è la giustizia degli uomini.                        GCM  15.04.12