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Tramonto e rinascita

05.03.12

Ben vengano in Italia cristiani e musulmani praticanti e coerenti, che non temono le nascite dei figli, in coerenza con la loro fede.

L’Italia, giardino del mondo, potrà ancora essere popolata, adornata, vivificata. Solo una fede, davvero vissuta, genera il coraggio per il presente e la speranza per il futuro. Una fede capace di superare l’egoismo del lusso del quieto vivere, e ornata di spinta a propagare la vita.

L’Italia ormai è sempre più autodistruttiva. Denatalità programmata per evitare noie e tagli al lusso personale, familiare, collettivo. Ampliamento smisurato delle droghe, distruttive e mortali, che producono un popolo debosciato e anonimo. Disprezzo per i buoni, per gli onesti (poco furbi) e per i credenti (infinocchiati da fantasmi).

C’è una corrente politica, che sotto l’orpello della libertà e del liberalismo, favorisce matrimoni spezzati, aborti facilitati (anche dalle leggi e da una certa magistratura incosciente), droghe a fiumi, immoralità celebrate, morti e suicidi esaltati. È una corrente, che potrebbe avere per logo il teschio della morte. La razza italiana (se razza è, e non un miscuglio di barbari e di ex latini) sta estinguendosi.

È giusto che sopraggiungano popolazioni fresche, o che la vecchia popolazione, almeno in alcuni casi, si rinfreschi ritornando a procreare.

Il tramonto italiano non si misura con le difficoltà finanziarie, ma con il calo morale, sempre più crudele e accentuato.

Salvare l’Italia è, prima di tutto, rigenerarla moralmente e religiosamente,

Una moralità forte è capace di salvare il salvabile della nostra bella civiltà.

GCM 16.12.11