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Paura demolitrice

La paura sprona a cercar compagnia.
     Il bambino si tuffa nelle braccia della madre, quando l'assale la paura. La paura ci riconduce tutti alle reazioni dell'infanzia. La solitudine aumenta le risonanze della paura.
     Gesù, che qualche ora prima aveva affermato di non essere solo ma accompagnato dal Padre, nel Gethsemani cominciò ad aver paura, come ci narra l'Evangelista. E allora ricorse ai suoi amici addormentati, li svegliò chiedendogli di non lasciarlo solo.

La paura è un dono di natura.
     Ci sono alcuni che esagerano nel ricorrere a questo dono. Sono pavidi, coniglietti frustrati, mezzi uomini. Or dunque, questi individui cercano intensamente la compagnia.
     Si crea allora un connubio perverso di reciproca dipendenza: tu hai bisogno di me per rassicurarti, e devi compensarmi facendo ciò che ti impongo.
     Ho osservato, per esempio, un connubio stretto tra un pauroso e il suo protettore. Questo protettore ha diretto e dirige il pauroso fino al punto di fargli compiere azioni degradanti, che il pauroso antecedentemente aveva proclamato di rifiutare per sempre. Tra queste azioni, v'era una di autenticamente perversa. Infatti il protettore era un tipo frustrato e distruttivo. Ce l'aveva, paranoicamente, contro una persona sicura di sé e mite. Tra il protettore e il pauroso sorse un'alleanza per distruggere la vittima del protettore. La lotta demolitrice fu lunga, testarda.

Erodiade era l'appoggio del pauroso (e perciò crudele: Erode). Nessuna meraviglia che Erodiade riuscì a distruggere Giovanni Battista, colpevole solo di non aver nutrito paure nel denunciare gli errori di Erode.

Le vittime dei paurosi alleati ai distruttivi sono innumerevoli, anche nei luoghi più impensati.   

GCM, 14.07.03