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Il tempo per la verità

Accade anche questo.
     Un tale, raccattando dicerie, sparge discredito su una persona, che, almeno nel settore nel quale viene incriminato, agisce molto correttamente. Per chiarire il proprio operato questa persona consuma del tempo nel cercare i documenti che espongano la propria limpida posizione. Presenta al raccattatore i documenti relativi alla propria posizione lineare.. dopo qualche giorno chiede al raccattatore, se aveva letto la documentazione inequivocabile.
     Risposta: "Non ho avuto tempo". Quel tempo ancor oggi non è stato trovato. Quindi per la verità manca il tempo. Per ascoltare menzogne il tempo c'è e ne avanza.

Il denigrato del caso era sicuro che Dio vedeva ogni particolare, pur rammaricandosi della corta e menzognera vista del suo calunniatore.
     C'è un settore più delicato, nel quale non aver tempo per cercare la verità, risulta letale. Il settore della fede.

La fede è un dono sublime, che Dio Padre si è impegnato a dare ai suoi figli. Dono sublime e perciò delicato. Se coltivata ogni giorno, la fede spalanca infiniti orizzonti di gioia intima. Ma se la fede non è coltivata quotidianamente con la preghiera, con l'eucaristia e con la parola di Dio, rischia di intristire e di inaridirsi, come il fico del Vangelo.
     Non aver tempo per scoprire la fetta quotidiana della verità di Dio, è condannarci a non assaporare più la vita.

Assaporare la vita nel vasto silenzio della contemplazione orante! È dono dello Spirito, ed è nostra conquista. Aver tempo per la fede.
     Ciò non equivale ad aver tempo per recitare le formule della preghiera. Forse meno preghiere e più preghiera, meno devozioni e più fede, aiuterebbe a trovare il tempo per la verità.
     Forse siamo talmente impastati di superficialità e di formalismi religiosi, che non immaginiamo neppure che cosa significhi aver tempo per la verità: quella di Dio e quella degli uomini.

GCM, 05.06.03