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Proiezione

Gesù richiama la nostra attenzione su una dinamica psichica evidente.
"Non ciò che entra nell'uomo sporca l'uomo, ma lorda l'uomo ciò che esca da lui". Parla ovviamente del cibo e dei rifiuti organici. Poi applica la evidente situazione sul piano morale: "Dall'uomo infatti sono espulsi omicidi, adulteri, invidie, ecc.".
Egli completa il suo pensiero in altra maniera: "Tu vedi un bruscolo nell'occhio del fratello, mentre nel tuo occhio v'è una trave". In altri termini: quando tu sei lercio di un vizio, ti riesce spontaneo ravvisarlo anche negli altri. Anzi: il tuo vizio ti ha tanto invaso, che riesci a vedere anche una lieve ombra del tuo stesso vizio, quando ti sembra di scorgerlo negli altri.
È, questa, la legge della proiezione.

In altre parole: sei invidioso? Allora scorgerai l'invidia negli altri. Se iracondo, accuserai gli altri di ira. Se lussurioso, giudicherai gli altri di lussuria.
Naturalmente chi accusa gli altri di malattia mentale (lo fa anche qualche politico) è un malato mentale. È una legge psichica dalla quale nemmeno un santo si sottrae. Figurarsi noi che santi non siamo.

Perché Gesù ci tiene a sottolineare questa naturale dinamica? Perché lui stesso ne aveva sofferto gli effetti.
Infatti è chiara l'applicazione di tale dinamica, quando i farisei vedevano Gesù, che operava guarigioni in nome di Dio, e scacciava i demoni con "il dito di Dio". Il dito soltanto, non il braccio, perché per cacciare un demonio Iddio usa poca energia, tant'è potente. E i nemici di Gesù che cosa proiettavano contro di lui? Lo sappiamo: "Scaccia i demoni con il potere del capo dei demoni, Belzebub".
Sapendo che il diavolo è l'oppositore a Dio, i nemici di Gesù erano così pervasi di opposizione a Dio, da proiettare tale opposizione su Gesù stesso. Gesù non ci sta, e controbatte.

GCM 18.09.03