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Morale cattolica

Che cosa è genuino e proprio del cristianesimo nella morale cattolica?
Sicuramente il "comando" di credere a Gesù, in quanto salvatore e figlio di Dio, e accompagnare questa fede con le "opere della fede": preghiera, adorazione, adesione alle esigenze di Gesù, cioè amatevi, come io vi ho amato. Amate i nemici. Fate agli altri ciò che volete sia fatto a voi.
Ma quanto influsso sulla morale cristiana ha avuto la morale ebraica dell'Antico Testamento, propria della cultura e della mentalità politica degli Ebrei, a cominciare dal Decalogo?
Che cosa della morale biblica dell'A.T. deve essere ritenuto "volontà" di Dio e non ordinamento civico-sociale?
Nella morale cristiana si è infiltrata prepotentemente, fino a farla da padrona, la morale stoica, che fino a poco tempo fa veniva definita come morale naturale: è cristiano tutto ciò che lo stoicismo - veicolo anche dell'accademismo peripatetico e del platonismo - ha imposto?
Il cristianesimo non si è solamente servito degli enunciati stoici, ma ne è stato asservito. Fino al punto che il "bene" cristiano era reputato tale solo se in armonia con il bene stoico.

Oggi molti cristiani rifiutano la morale "laica" della bioetica, contrapponendole le morale altrettanto "laica" un po' battezzata dello stoicismo, o … della rivoluzione francese.La morale di Gesù, le sue beatitudini, spesso - nella mente dei credenti - è stata dimenticata, per essere sostituita da Kant, e da un'etica universale, che altro non è che l'etica del singolo o delle diverse culture confrontate tra di loro.
La morale di Gesù è semplice. Le aggiunte culturali e stoiche sono precarie e rivedibili.

GCM, 26.01.03