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Parla per amore 3

Se il cuore non ama, non può comprendere la rivelazione della parola di Dio, che è suggerita solamente dall'amore.
Quando sono stato ferito da un fratello, il mio cuore si restringe: desidero vendicarmi. Il male non sta soltanto nel mio sentimento negativo, ma anche nell'essere io reso meno disponibile all'amore e quindi alla comprensione della parola di Dio.
Se io offendo una persona, se la faccio star male, non solo l'umilio e l'addoloro, ma la rendo meno aperta alla comprensione della parola di Colui che parla solo per amore.
Quando Gesù mi indica di perdonare, e del perdono mi impartisce anche la procedura (Cfr Luca cap. 17), lo fa anche per lasciarmi permeabile alla sua parola, quella parola che dà solo gioia, che vuole dare solo gioia.

Infatti Gesù si meraviglia che "queste cose che vi ho detto hanno riempito i vostri cuori di tristezza". E quindi trova subito il correttivo: "Ma ritornerò e la vostra gioia sarà completa".
Il cuore libero dalla vendetta e dagli affanni è il cuore predisposto ad accogliere il Padre che mi parla.
Ma come faccio a superare il restringimento del cuore, che altri ha causato dentro di me, offendendomi? Come faccio a rientrare in quella gioia, che mi dispone ad accogliere il Padre quando mi parla?
Quando non ho altro mezzo, Gesù mi indica di "pregare per il mio nemico". La preghiera in me è sempre opera dello Spirito (Cfr Romani cap. 8). Se già lo Spirito di Dio, opera in me tramite la mia preghiera, lo Spirito è amore, e imprime in me tracce eterne d'Amore. Mi fa sperare, e mi prepara ad accogliere con amore la rivelazione.

GCM, 06.06.03