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Vita definitiva

Vita eterna, vita definitiva è la “zoé aionios”. Vita definitiva è quella che Gesù ci trasmette, quando ci buttiamo fiduciosi in Lui. Chi crede in lui ha la vita definitiva.

Questa vita non è tolta o cancellata dalla morte fisica.

Questa vita permane attraverso la morte, non è scalfitta dalla morte. La risurrezione non è una seconda vita creata, non è neppure l’immortalità dell’anima, secondo le idee influenzate dalla filosofia aristotelica. E’ vita definitiva, donata una volta per tutte, e conservata nella morte e oltre la morte.

Entrati una volta nella vita eterna, siamo entrati nell’eternità. Possiamo uscirne se rinunciamo alla fede in Gesù. Il peccato, che non sia quello contro lo Spirito Santo, non ci toglie il dono di Dio, fino a che rimane quella fede che ci ha fatto accogliere la vita eterna. Il grande pericolo insito nel peccato è la “sfiducia” in Gesù.

Il Figlio dell’uomo innalzato, se accolto con  fede autentica, dona la vita definitiva. La presenza del peccato nel credente fa parte di quell’insondabile “mistero dell’iniquità”, cioè del pericolo di abbandonare la fede, e con essa la vita definitiva. Il pentimento dai nostri peccati è il modo di ritrarre il nostro piede dall’abisso del nulla, ossia dalla mancanza di fede in Gesù.

Con la fede in Gesù, s’accompagna la speranza: speranza nella vita definitiva, che è partecipazione della vita in Dio.

La certezza, nutrita da noi poveri credenti, riguardo alla nostra assicurata risurrezione, si basa sulle parole di Gesù

L’incertezza circa la risurrezione si basa sulle parole, ferocemente volute dagli uomini, e sul nostro dubbio nel fidarci.

La certezza della permanenza della vita eterna, rende luminoso il nostro cammino.

GCM 22.03.12