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Matrimonio e Alzheimer

Le nozze e il matrimonio sono il sacramento, grazie al quale due persone incarnano l’unione trinitaria, vivendo in sé il rapporto santificante tra Cristo e la Chiesa. Tutto quanto è incluso nel matrimonio rientra necessariamente in questo rapporto di santità.

Il matrimonio realizza la vita trinitaria tra i coniugi, uomo e donna uniti in Dio, sia nella buona che nella cattiva “sorte”. Anche nelle difficoltà si realizza la grazia trinitaria, la vita di Dio.

Una particolare cattiva sorte, è la malattia dell’Alzheimer in uno dei coniugi. Allora la vita si condensa nell’assistenza del coniuge sano verso il coniuge malato. Vivere la Trinità nell’Alzheimer, è una forza di Dio, un dono di forza trinitario. A questo dono vantano il diritto i coniugi sani, mentre i coniugi malati, perdendo la padronanza e la coscienza di sé, sono immersi in una speciale contemplazione. I due modi, assistere ed essere assistiti, sono immessi nella grandezza sacramentale del matrimonio e vivono entrambi la vita trinitaria, ciascuno nel proprio ruolo.

Il cristiano vive anche nell’Alzheimer da figlio di Dio. E il coniuge che assiste vive la vita trinitaria, nel donarsi. Come il Padre si dona al Figlio, e il Figlio si dona al Padre, nell’abbraccio dello Spirito Santo.

L’Alzheimer non ci toglie dall’essere cristiani e figli di Dio. L’accudire il coniuge malato, è sempre un avvicinarsi al Dio presente nel cuore del malato, e questo avvicinamento aumenta nel coniuge sano, quella grazia divina, che è dono di Dio, e dono reciproco dei coniugi.

GCM 22.01.13