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Soluzione finale

Spesso desideriamo che una situazione instabile si definisca finalmente e non se ne parli più. Insomma soluzioni definitive. Facilmente riemerge nella mente la famigerata soluzione definitiva del problema degli ebrei, decisa da Hitler e accompagnata da Mussolini.

La ricerca di una stabilità è connaturale con il nostro variare continuo nel variare del tempo. Una volta, quando una ragazza veniva sposata, il padre affermava di averla finalmente sistemata, come se il matrimonio scorresse poi su una rotaia lineare. Anche chi lavora desidera finalmente la pensione, come oasi di calma definitiva ... salvo il governo Monti, ha difficoltà a  camminare e, almeno, un po' di catarro.

Il desiderio della pace. Si può benissimo ricordare il film “Vivere in pace. La vita scorre, ogni mattino riprende a scorrere, e la sua corsa dovrà pur finire, nella pace del cimitero. Dicevano: “Pace, pace, ma pace non c'era”. Soluzioni definitive sono semplici fantasie. La vita avanza e diventa, come dice la Scrittura un combattimento: “miltia est vita hominis super terram”.

Gesù, da par suo, sorrideva sulla pretesa umana del definitivo sulla terra. Un uomo aveva fatto un raccolto straordinario, che gli assicurava l'esistenza futura (la pensione di allora). Progettò di ricostruire un magazzino più ampio, dove conservare le scorte, e poi mettersi in panciolle per gustarsi la vita. “
Stolto: questa notte morirai, e a chi andranno le tue sostanze?".

Per noi, credenti in Gesù, la risposta alla nostra precarietà è chiara: la soluzione definitiva è il seno del Padre. Perciò il Padre ci ha donato una vita che scorre.

 GCM 16.01.12