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La sua missione

“Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita per la libertà di molti” (Mt 20, 28). La vita del Logos-carne è destinata a servire gli altri.

Una vita resa servizio. Mi torna in mente una frase di un autore medievale: “Tutta la vita di Cristo fu croce e martirio”. Tale frase mi ha sempre urtato, quando leggo di Gesù, che esplode di gioia nel pregare, nel trovarsi con i bambini, nel guarire la gente.

Mi pare consolante costatare che perfino la sua divinità era “a servizio del servizio”. Questo appare lampante nelle sue opere di guari-gione: Gesù si pone a servizio del malato, e lui, medico, pone a servizio del malato la sua “farmacopea divina” che è il miracolo di guarigione.

Dove Gesù trova una necessità, ivi sa che è chiamato ad attivare il suo servizio, la sua missione (essere mandato, essere incaricato), il suo incarico.

“Vide molta gente, ne ebbe compassione perché erano come pe-core prive di pastore; allora cominciò a insegnare (Mc 6, 34).

S’avvicina a Naim, incontra un funerale, si commuove e restitui-sce il giovane morto risuscitato a sua madre.

“Ti sono perdonati i peccati”: dice al paralitico.

Insomma dove incontra una necessità umana, causata dall’ignoranza, dalla morte o dal peccato, egli si sente spinto ad agire come richiamo a essere quello che è “venuto a compiere”, cioè a servire gli uomini.

Per stimolare la sua azione di servizio ai “poveri”, non era neces-sario che cercasse chissà dove: essi erano sul suo cammino.

21.01.19