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Gesù, tenera bontà

Quanto buono è oggi Gesù, che non è più in situazioni precarie e dolorose, ma gode in pieno l’adesione al Padre!
Scorrendo i fatti di bontà di Gesù, durante il periodo della sua terribile passione, colpisce la sua affabilità.
Gesù è nel Gethsemani, dove soffre così acutamente, che arriva un angelo a rincuorarlo. Eppure là, quando i suoi difensori staccano un lobo dall’orecchio di Malco, Gesù: “Basta così!” e guarisce l’orecchio ferito. Gesù è avvicinato da Giuda, che lo ha venduto, e a Giuda dice: “Amico”. Amico è molto più che fratello o discepolo.

Incontra donne, prefiche urlanti, e le invita a piangere non su di lui, ma su altri mali.
Pietro si avviluppa nella confusione del triplice rinnegamento. Gesù semplicemente lo guarda, ed ecco la commozione amara.
Gesù è inchiodato in croce, patisce il patibile, eppure capisce lo smarrimento dei suoi crocifissori: “Non sono coscienti di ciò che stanno facendo”.

Poi sente un condannato che impreca contro di lui, e un altro condannato che invoca. A questo dona l’assicurazione: “Oggi sarai con me in Paradiso!”.
Presso la sua croce vede sua madre, quella che lo aveva dolcemente adagiato sul fieno, ed è preoccupato per il futuro della madre, affidandola a Giovanni, quel discepolo amato.
Durante tutto il tragitto della passione, Gesù è preoccupato per gli altri e li benefica. Lui immobilizzato, produce bene a chi si trova in difficoltà.
Se così allora, oggi è sempre tenerissimo con noi, bisognosi di aiuto e di amore.

01.08.19