Il Padre è sempre Padre
Tutto quanto concerne la nostra vita, il suo mantenimento, la sua operosità, l’amore per vivere, rientra in quel dono di nostro Padre, che è perenne gloria di lui. Non solo “i cieli immensi narrano del grande Iddio la gloria” cantavamo gioiosi e ammirati, ma anche tutti gli uomini, vivendo, cantano del grande Iddio la gloria.
Quando io cammino per sgranchirmi, per diporto o per dare alimento al mio vivere, io sono in continua atmosfera di lode. Pochi di noi s’accorgono che il quarto d’ora di passeggio è un quarto d’ora di “adorazione”. Il mangiare è adorazione. L’abitudine della preghiera prima dei pasti, è un accorgerci del dono di Dio nell’alimentare il suo dono della vita.
Nessuno istante della nostra vita è ateo. “Sia che mangiate, sia che beviate, fatelo nel nome di Cristo”: ci suggerisce l’apostolo.
Nel nome è nella realtà di Gesù, è l’essere di Gesù e in Gesù. È un’indicazione non solo al fare, ma più propriamente all’essere.
Questo sentirci in Gesù alimenta la nostra speranza, e, in questa, la nostra gioia. Nessun istante della nostra vita si sottrae a questa corrente di gioia adorante.
Anche se pecchiamo? Se coscientemente ci opponiamo al Padre? Purtroppo in quella circostanza avviene uno strano fenomeno: il Padre continua a mantenerci in vita, anche quando, povere formiche, ci illudiamo di opporci a Dio, o pretendiamo stupidamente di essere senza Dio con il decantato ateismo tanto caro al laicismo.
28.09.19
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