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Dio tenero  4 

La tenerezza del Padre ci permea ogni giorno.

Eccolo farsi semplicemente nostro nell’Eucarestia. Qualche persona sembra affliggersi perché teme di non saper trattare Gesù, tenerezza del Padre. Però non siamo noi a creare la tenerezza dell’Eucarestia. È la tenerezza del Padre che ci raggiunge. A noi resta di accettarla e di ringraziare. Giovanni, l’Evangelista, ci assicura: “In questo sta l’amore: Dio ci precede nell’amarci”.

Ecco la tenerezza del Padre nella nostra preghiera. Preghiera è un chiedere e lodare, abbandonandoci soavemente al Padre.

La tenerezza quotidiana del Padre, ci raggiunge attraverso i familiari che incontriamo, attraverso ogni persona che porta in sé la vita di Dio. Vedere una persona viva, è trovare un inno a Dio.

La tenerezza del Padre la incontriamo nelle luci del mattino, del giorno, del tramonto. Sono spettacoli che Dio ci offre per dare respiro sereno alla nostra giornata.

La tenerezza del Padre ci viene incontro nel riposo della notte, quando il nostro pensiero si smorza a poco a poco, dopo aver pensato a Lui.

Ci hanno educati a ricordare la presenza del Padre sempre, giorno e notte. Però fino a che non troveremo in questa presenza provvidenziale, la profonda tenerezza del Padre, corriamo il rischio di cancellare il ricordo di tale presenza, per timore di non essere in grado di far tutto ciò che vuole da noi. Però è utile ricordare che il Padre è presente non perché noi lo rendiamo presente, ma perché lui ci “rincorre” avendo bisogno di amarci e aspettando il nostro amore.

29.07.19