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Il Dio facile

Dopo aver lavorato per sei giorni, Dio si astenne da lavorare il settimo giorno (Gn 2, 2)
Gesù: “Il Padre ancora adesso opera” (Gv 6, 17).
Sono due momenti diversi e due modi diversi di vedere Dio.
Si sa che Gesù non fondò una nuova religione. Ce n’erano già a bizzeffe, e una tra le altre (come molti non corretti ecumenismi religiosi pretendono sia) non avrebbe avuto significato storico, né salvezza sicura.

Perfino la religione di Mosè, aveva aperto uno spiraglio nell’aprire la porta su Dio… ma lo vide soltanto “di spalle”, come dice la Scrittura. Gesù spalancò la porta, e non solo fece vedere Dio, ma anche portò tra gli uomini quel Dio, che, prima di Gesù, era soltanto un mistero.
Tranne la religione di Abramo, tutte le altre religioni hanno dovuto creare mitologie per immaginare la divinità, perdendo nella mitologia il Dio vivo e vero. Lo nota con forza S. Paolo nello scrivere ai Romani.

Gesù non poteva creare una religione, che per rassicurarsi esigeva la presenza di una mitologia fantastica. Gesù è per la verità pura e franca.
La religione può anche sollecitare la paura nell’uomo e… lo svegliarsi di Dio: “Svegliati, perché dormi, Signore?” (Sal. 44, 24). Gesù assicura che il Padre è sempre desto: “Il Padre mi ascolta sempre” (Cfr. Gv 11, 41).
Sono due maniere di accostarci a Dio. Con Gesù tutto risulta semplificato, perché chi vede Gesù vede il Padre. E vedere Gesù è facile: è sufficiente aprire gli occhi.

30.09.19