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Laicismo

Quattro realtà intrecciano reazioni tra di loro: rivelazione, religione, laicità, laicismo.

Rivelazione e laicismo m’avvedo che si pongono agli estremi.

Il laicismo (comunque si esprima attraverso il radicalismo, o il comunismo, o il neo-liberismo, ecc) si oppone non solo alla religione, ma anche alla stessa laicità, che pur sforzandosi di rimanere indipendente dalla religione, tuttavia rispetta la religione e, non raramente, ne riconosce il valore e i valori.

La laicità non è distruttiva di valori come il laicismo. Essa esclude la dipendenza dalla religione, soprattutto nell’organizzare e nell’amministrare la vita civica. Il laico può anche accettare la rivelazione, pur tendendo a dichiararsi agnostico o ateo. Fondamentale per il laico, è la netta separazione tra religione e cultura, tra religione e stato.

Il problema emergente: che cosa il laico (e il laicista) intende per religione? E’ un ente astratto? Una risposta corale al bisogno di orientamento dell’uomo? E’ un prodotto di una cultura e di una geografia specifiche? E’ dominio gerarchico di una casta?

La religione può anche essere semplicemente l’assembramento di persone che accettano la possibilità e la realtà di Dio che si svela all’uomo. In questo caso e sotto questo aspetto, essa non è risposta umana e culturale al bisogno di salvezza dell’uomo, ma mezzo per custodire e per vivere la bellezza e la gioia riconoscente a Dio che si è donato, svelandosi.

Il laicismo è distruttivo. Riesce a distruggere anche la religione, oltre al senso umano di orientamento, ma non potrà mai intaccare la rivelazione. Esso non può distruggere Dio, nonostante la sua pretesa radicaleggiante.

Eppure dobbiamo nutrire speranza e preghiera anche per i laicisti.

GCM 07.07.05