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Sconfinata Chiesa

“Non rendere spregevole il trono della tua gloria”. Così recita un salmo, quando chiede a Dio di liberare la nazione dall’umiliazione della schiavitù e del disastro.

Il popolo vissuto come il trono, su cui Dio si siede da sovrano. Ossia il luogo di Dio, da lui scelto.

La Chiesa è il nuovo trono di Dio, il luogo scelto da lui. E’ l’unico luogo di Dio, o è “soltanto” il suo trono, la sua cattedra, la sua chiesa, come dice Gesù?

Evidentemente non è l’unico luogo di Dio, che sta “sopra i cieli dei cieli” e che dimora in coloro che credono in lui e nel suo Figlio. Infatti la Chiesa è “soltanto” il suo trono. Il “regno di Dio” è più vasto: suoi sono i cieli e sua è la terra.

Chiesa il trono di Dio, in relazione a tutto il suo regno. Trono, perché ravvisa in grado particolare la “presenza”, ossia l’avvicinamento di Dio. Il trono è a servizio del regno, non si identifica con il regno. Ne è parte, non lo esaurisce, non pretende di sostituire il regno, di sviluppare l’ambizione di una corte. E’ a servizio del regno, donando a tutti la ricchezza di Dio.

Noi chiesa come siamo per Dio nell’adorazione, così siamo per il mondo nella missione. La missione di favorire la conversione non necessariamente alla Chiesa, ma a Dio, tramite Gesù. La conversione al Dio vivente, in qualsiasi forma religiosa le persone possano esprimersi.

La Chiesa non si inalbera come autoreferente, ma si umilia come trasmittente. La nostra preghiera non si restringe al bene nostro e della nostra comunità, ma si allarga a tutto il popolo di Dio, cioè al regno di Dio, affinché finalmente Dio sia tutto in tutti.

GCM 10.09.05