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L’abbracciarono

Che cosa hanno provato le donne nell’incontrare Gesù, quel Gesù che avevano visto morire e poi chiudere nel sarcofago?

Pazze di gioia, come saremmo pazzi noi se incontrassimo Gesù, che ci ama e che noi amiamo. Lo abbracciano, quelle donne, si prostrano: non sanno come festeggiare l’improvviso incontro. La follia dell’amore le pervade. Lo Spirito che unisce Gesù all’uomo, fa scoppiare il tripudio in coloro, che erano uniti a Gesù.

Quando una donna supera il piacere di essere corteggiata (piacere che lei si illude di chiamare amore), ma ama davvero, allora è tutta amore, pervasa dal bisogno di essere tutta della persona amata. E se questa persona le si dona, allora i due si perdono nella passione estatica, dove i sentimenti si sciolgono e fluiscono e diventano gioia che si offre.

Gesù era amato dalle donne, perché lui le amava davvero e non ne sfruttava la dedizione.

Alle donne Gesù si presenta risorto, e si dona al loro amore, contagiandole della sublime e suprema gioia della risurrezione. Oltre questa gioia, per una creatura, altra non ce c’è. Chi è contagiato di risurrezione entra nella commozione e nel tripudio.

Anche Pietro fu contagiato di risurrezione, e la sperimentò piena, quando si udì rivolgere la domanda: “Mi ami?”. Amare un risorto, non eguaglia l’amare un mortale.Nel risorto ormai è tutto amore trasparente e sprigionante. L’incontro con il risorto trasferisce nelle regioni dello Spirito.

Per i santi e le sante, ormai nel pieno della loro trasformazione in risorti (come afferma Paolo), l’estasi è spontanea.

GCM 25.04.11, pubblicato 28.09.11