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Capacità e risurrezione 2

Tutte le potenzialità umane si attiveranno completamente alla risurrezione, quando “anche la carne risorgerà”.

Allora si vede Dio così come egli è, e noi vedremo in lui anche noi stessi, così come davvero siamo: di ciò ci assicura lo Spirito di Dio, attraverso lo scritto di Giovanni.

L’unione aperta a Dio, nella nostra risurrezione, squadernerà tutte le capacità seminate nell’uomo.

Anticipi di questo squadernamento, già nel presente possono essere notati durante la vita di molti santi.

Per esempio la capacità della bilocazione, ossia del superamento dell’occupazione di un singolo spazio. Di Dio si dice che è in ogni luogo, ossia in nessun luogo, ma (se è lecito esprimersi così) dappertutto.

Altri santi sono entrati nella levitazione. Il loro elevarsi da terra (come frequentemente accadeva a S. Giuseppe da Copertino) era un volare e librarsi nell’aria, quando la forza della mente e del cuore si alzavano al cielo.

Altri santi erano talmente padroni della propria persona, da far incidere in essa gli stessi segni della passione di Gesù. Erano tanto capaci di immedesimarsi con l’oggetto del loro amore, da trasformarsi anche corporalmente in esso.

Questi sono fenomeni non comuni statisticamente, ma umani, possibili all’uomo. Sono forze umane, sprigionate dal di dentro dell’uomo e che si sviluppano nell’uomo, “sebbene” stimolate dallo spirito di Dio.

Il loro verificarsi non richiede energie supplementari nell’uomo, ma indica la loro presenza nell’uomo, sebbene la loro stimolazione sia dovuta a una particolare presenza. La presenza operativa dello stesso Spirito che ha svegliato Gesù da morte.

GCM 23.03.11, pubblicato 12.06.11