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Assaporare la morte 3

“La legge dello spirito della vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte”. Così scrive S. Paolo.

Essere liberi dal peccato e dalla morte, dal peccato che conduce a morte. Esiste una legge di morte, che Gesù supera, perché egli per primo ne è stato liberato. Noi però siamo ancora insidiati dalla morte. Cristo ci ha liberati? E come?

S. Paolo ripete che noi siamo morti e risorti in Cristo. E’ una favola per farci illudere, o è una realtà che ci conduce? Minacciati dalla morte e già liberi dalla morte? E’ una contraddizione.

Eppure Gesù di sé, prima della sua passione  e della conseguente morte, affermava: “Io sono risurrezione e vita!”. Si contraddiceva, oppure affermava una realtà? Come Gesù era risurrezione, prima di morire?

La sua risurrezione si immedesimava con la certezza di risorgere. Certezza che già anticipava la risurrezione.

Noi siamo risorti grazie alla fede nella risurrezione. Chissà perché non ci hanno insegnato il mantra: “Sono risorto” ?

Come Gesù, portiamo nell’esperienza del presente, la certezza del futuro. Un futuro certo, inconfutabile, come la morte. La certezza della risurrezione, alla quale la nostra educazione non ci ha condotto, dipende proprio dallo Spirito, che abita (oichei) in noi.

Se il peccato è connesso con la morte, la grazia, donataci da Gesù, è connessa con la risurrezione.

Sto riflettendo che vi sono infiniti scritti per dimostrare la verità della fede cristiana, combattuta dai pagani di sempre. Eppure una sola è la sicurezza che possiamo opporre alle critiche: la risurrezione, come fece Paolo.

GCM 11.04.11, pubblicato 15.07.11