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Grazie, 2008!

L’ultimo giorno dell’anno, è ormai uso cantare il Te Deum per ringraziare Dio, che ci ha concesso molti benefici durante l’annata.

È uso. Ed è bello associarsi a quest’uso.

Il dono più grande di Dio, l’insuperabile estremo regalo di sempre è Gesù. Il Vangelo della messa di oggi tenta di misurare l’immensità di questo dono, quando ci annuncia l’abisso luminoso del Verbo di Dio.

Poi ci aiuta a guardare più vicino a noi, a distanza tangibile. Il Verbo è divenuto uomo e ha eretto la sua tenda tra di noi.

Questa trasformazione del Verbo in carne, un passaggio strano: il Verbo divenne (egheneto) carne. Quel Verbo di proporzioni abissali. Eccolo divenuto essere confinato nella pelle. Ci meravigliamo molto per la distesa dell’universo e per l’infinitesima piccolezza dell’atomo. E per il Verbo divenuto carne non sempre ci esaltiamo.
Gesù è il grande dono dell’anno trascorso.

Gesù che, se crediamo, ci conduce a essere figli, generati da Dio. Non figli di seconda mano, contrabbandati per figli autentici e naturali con un’adozione solamente immaginata e fantomatica. Ma figli generati da Dio. Come? Dio solo lo sa.

Qui è il dono di quest’anno, che si sposa al dono della vita mantenuta sempre, in mezzo a mille peripezie. La vita la diamo per scontata; invece è un costante dono dello Spirito di Dio, comunicato all’uomo e che ci fa vivere. La vita è mantenuta in noi da quello Spirito, che proclamiamo nel “Credo”, come “vivificante”, ossia che mantiene in vita.

Gesù e la vita, Gesù e lo Spirito, grandi doni di quest’anno, per i quali ringraziare prima ancora che per i doni della salute, dei successi e del denaro.

31.12.08     GCM