Entra!Sto alla porta e busso: è l’atteggiamento di Dio, espresso nell’Apocalisse. Questo è un modo di esprimere la vicinanza di Dio. Dio è con noi sempre. E’ perfino nei nostri cuori, grazie alla presenza del suo Spirito. Eppure un uscio materiale o mentale si frappone alla piena adesione a Dio. Egli bussa, non entra se non dopo aver udito il nostro “Avanti!”. L’avanti della nostra libertà che lo fa entrare e gli permette di accasarsi, di dimorare in noi, e di essere libero di operare. E’ l’”avanti!” della bontà e del miracolo. Infatti il Padre non fabbrica i miracoli su richiesta. Li ha tutti pronti, ma attende il nostro permesso per operarli. Quel permesso che Gesù, traduceva nel “la tua fede ti ha salvato!”. La fede è il permesso dato dall’uomo a Dio, perché agisca liberamente, ossia da Dio. Esiste un “avanti” meraviglioso, che si attua ogni giorno, migliaia di volte. E’ l’avanti della santificazione del pane e del vino. Gesù è sempre presente nella sua chiesa. Eppure solo quando l’assemblea liturgica, tramite il sacerdote, dice il suo “avanti” a Gesù, questi entra nel pane e nel vino, e li assume come corpo e sangue suo, da donare ai presenti. La santificazione della messa, è un aprire le porte a Gesù. Egli è ansioso di donarsi, ansioso di quell’ansia che è propria dell’amore infinito. La santificazione è un entrare di Gesù, lo sposo che entra e si unisce nella sua sposa, la Chiesa, pane e vino per l’offerta. Tutta la messa è questo “avanti” che invita Dio. Avanti alla sua Parola, che entra, grazie allo Spirito, nei nostri cuori e li trasforma. Avanti alla sua misericordia, che perdona e purifica. Avanti alla sua gioia, che benedice e ristora. Avanti alla pace invocata dal sacerdote e serpeggiante nell’abbraccio fraterno. Avanti nel ricevere in noi l’Eucaristia, dono di Dio, che si completa nel nostro corpo, che riceve il pane e il vino. Alla base di ogni intervento del Padre è il suo amore. Alla base della ricezione del dono è la nostra libertà, che dice “Entra!”. GCM 30.05.07
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