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I quanti dei Sacramenti

Un piccolo aiuto per intuire l’opera di Dio nei sacramenti, mi può venire dalle scoperte nella fisica subatomica. Anche in questo caso, non parliamo di “spiegare” l’opera di Dio, ma di “intuire” vagamente una dinamica, che scegliamo di accostare al mistero.

Gesù compie il miracolo. Egli influisce sulla guarigione e sulla felicità dei poveri e dei disgraziati. La sua persona è necessaria.

Infatti solo lui guarisce il ragazzo epilettico, dopo i tentativi frustrati dei suoi collaboratori.

Eppure egli soleva dichiarare al miracolato: “La tua fede ti ha salvato”. Perciò si tratta del concorso attivo di due realtà. Il miracolo di Gesù non sarebbe scoppiato, senza che la fede del miracolato (o di chi per lui) non fosse stata attivata.

Anche i sacramenti della Chiesa, sono sacramenti della fede, senza la quale non esisterebbero i sacramenti. Vorrei notare il mio “esisterebbero”: non ho scritto “non avrebbero efficacia”, quasiché il sacramento rimanga in una specie di limbo, prima di essere sollecitato dalla fede.

Or dunque, qui possiamo notare una lontana analogia, con la teoria dei quanti. Il fenomeno subatomico, non esiste passivo in sé, ma si avvera proprio grazie all’osservatore. C’è un concorso tra la conoscenza e la realtà fisica, la quale si attua proprio quando un osservatore la realizza.

Non sappiamo quanto l’osservatore “causi” il fenomeno, poiché esso non dipende solo dall’osservatore.

I sacramenti della fede si attuano nel credente, che non crea, ma concorre a realizzare i sacramenti.

GCM 18.06.06