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Tu mi ami

Io sono pigro, e tu mi ami. Sono invidioso, goloso, accidioso, e tu mi ami. Sono avido e passionale, e tu mi ami. Quando ti stancherai di amarmi? Quando, alla fine, mi metterai da parte?

Ma tu non puoi trascurarmi, poiché non puoi distruggere te stesso, perché sei Amore.

Io, superbamente, mi stanco di me, dei miei insuccessi, dei miei vizi. Ma tu non ti stanchi mai di me. Io mi guardo, mi misuro, e cado nella tristezza. Tu invece, che ami davvero, sei senza misure e mi parli, perché mi vuoi felice.

Due prospettive: la tua e la mia, l’amore e l’orgoglio. Alla fine: la felicità e la disperazione o la depressione.

La svolta per me: “Noi abbiamo creduto all’amore di Dio per noi”.

Tu dici: “Io ho vinto il mondo” o l’equivalente: “Io sono più forte di Beelzebul” come si desume dal Vangelo di Marco.

L’orgoglio, che mi ostacola nel ritrovare me in me stesso, fa parte del “diabolico” (non servirò!) che circola per il mondo. Tu sei più forte del mio orgoglio e della superbia, che guida gli uomini. Quindi tu puoi vincere l’orgoglio, il male che la Scrittura riassume nel termine “satana”.

Tu puoi vincere, perché ami immensamente. Io non sono in grado di vincere, ma sono in grado di affidarmi a te, di partecipare di te, della tua supremazia sul mondo e sul male. Ciò che io non riesco a compiere, tu lo compi, e lo posso compiere anch’io, se con la fede mi butto tutto dalla tua parte.

Infatti ciò che è impossibile all’uomo è possibile a te. Già i pagani affermavano: “omnia vincit amor”, l’amore vince ogni cosa. Nel tuo amore io mi metto, perché il tuo non è solo amore, ma amore infinito, divino.

GCM 13.03.06