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Salmi risorti

 Gesù, parlando ai discepoli da risorto, rammenta che di lui affermarono Mosè, i profeti ed i salmi. Questo è l’unico passo dove i salmi sono indicati come autentici testimoni di Cristo, pur in anticipo.

Solitamente noi costatiamo che i testimoni sono posteriori o contemporanei all’evento, che testimoniano. Qui ci troviamo davanti a testimoni precedenti la presenza di Gesù nella storia.

I salmi, per esprimere completamente il loro significato, aspettano Gesù. Anche il salmo della Passione (il 21) attendeva Gesù per passare dal suo linguaggio figurato alla realtà della sofferenza di Gesù. Anche verso i salmi, Gesù ha lo stesso atteggiamento, che assume quando si dichiara la “vera” vite, il “vero” pane, la “vera” porta dell’ovile.

I salmi assunti da Gesù, sono elevati allo stato del Risorto. Oggi i salmi vanno recitati da noi risorti, con la gioia e la fiducia di persone felici per essere risorte in Gesù.

Gesù Risorto cambia sapore a tutta la Scrittura, e alle preghiere dei salmi. Ebrei e Cristiani recitano gli stessi salmi. Ma il contenuto dei salmi e l’atteggiamento mentale ed emotivo differiscono nei due casi. Tra gli Ebrei predomina la speranza e l’attesa. Tra i Cristiani predomina la sicurezza e la gioia della carità.

Le stesse parole hanno un impatto profondamente nuovo nel cuore di chi sperimenta in Gesù la propria risurrezione.

GCM 01.05.06