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Chiesa Eucaristia

Non rare persone sono convinte che la Chiesa nasca dal Papa e dal credo. Esse si riconoscono cristiane perché recitano lo stesso credo e si sottomettono al Papa.

Non s’accorgono neppure che Credo e Papa dipendono da Gesù, presente nella Chiesa, e in modo intenso nell’Eucaristia.

Dall’Eucaristia, cioè da Gesù presente nella Chiesa, zampillano Papi, vescovi, credo e concili ecumenici. L’Eucaristia genera la Chiesa, e la Chiesa genera l’Eucaristia.

Quando il consumismo ha tolto i fedeli dalla Messa domenicale, che si identifica nell’Eucaristia, e li ha mandati a sciare sui monti, ha depauperato il Vangelo e ha impoverito la Chiesa.

L’Eucaristia non è uno stratagemma per scoprire quanti frequentano ancora, ma è il cuore della fede e della carità. L’Eucaristia non serva per la conta dei praticanti, ma per la creazione del Corpo di Cristo.

La conta dei praticanti serve soltanto alle statistiche parrocchiali, e accontenta una legge e un obbligo. Il bisogno di Eucaristia, al di fuori dell’obbligo di legge con relativo peccato grave annesso, è l’indice della fede e dell’adesione del cuore e della persona a Gesù.

Anche per l’Eucaristia il passaggio dalla legge all’esigenza è significativo e producente. Non ha importanza la pratica, ma il movente della pratica.

A questo punto sembra necessario scoprire il significato dell’Eucaristia di elezione. Non sono le parrocchie, né gli edifici (comprese le cattedrali) che creano la Chiesa, ma l’Eucaristia fa la Chiesa, in particolare quel raduno eucaristico, che io ho eletto perché risponde meglio alle mie esigenze di fede e di amore partecipativo. L’Eucaristia di elezione, non si oppone ad altre forme di raduno, ma risponde ad una mia maggiore esigenza di partecipazione e di lode.

GCM 29.01.06